Giorgio Vasari (1511-1574)
La vita di Giorgio Vasari si svolge in un periodo storico caratterizzato da una notevole instabilità politica.
Tramontata per sempre, con l’invasione di Carlo VIII (1494), l’utopia della libertà degli Stati italiani, garantita dal baluardo naturale delle Alpi, la penisola diventa il campo di battaglia delle lotte tra Francia e Spagna per la supremazia. Anche lo Stato fiorentino – di cui Arezzo faceva parte sin dal 1384 – subisce i contraccolpi di questa situazione. L’oligarchia fiorentina, divisa al suo interno tra i fautori di un governo largo o “popolare” e i fautori di un governo “ristretto” a pochi maggiorenti, muta di continuo la costituzione interna dello Stato, appoggiandosi ora all’una ora all’altra delle potenze in campo.
Dal regime repubblicano degli anni dal 1494 al 1512 si passa, nel periodo successivo, alla restaurazione in Firenze di un governo mediceo, nelle persone di Giovanni e Giulio de’ Medici, rispettivamente Papa Leone X e Papa Clemente VII (1512-1527).
Dopo un’ulteriore, brevissima, parentesi repubblicana (1527-1530), determinata dalla politica filo-francese di Clemente VII e dal conseguente sacco di Roma da parte dei lanzichenecchi di Carlo V, il governo di Firenze si avvia ad assumere i caratteri del Principato, prima con Alessandro de’ Medici (1531-1537) e poi, con tratti ancor più marcati, con Cosimo I (1537-1574).
E’ questo il contesto entro in cui si svolge la vita di Giorgio Vasari e che la influenzerà profondamente: basti pensare che solo dopo la vittoria definitiva riportata da Cosimo I a Marciano della Chiana sull’esercito francese (1554), di cui facevano parte anche i fuorusciti fiorentini fautori del ripristino di un governo repubblicano in Firenze, Vasari poté entrare stabilmente al servizio del Duca, diventando l’architetto ed il pittore ufficiale della Corte medicea.