Giorgio Vasari nasce ad Arezzo il 30 luglio da Antonio, commerciante di stoffe, della famiglia de’ Taldi, originaria di Cortona, poi denominata Vasari poiché il nonno Giorgio esercitava la professione di vasaio, e da Maddalena Tacci.
Su consiglio di Luca Signorelli, Giorgio Vasari viene messo a bottega da Guillaume de Marcillat, ma studia anche grammatica e letteratura sotto la guida di Giovanni Lappoli, detto il Pollastra, chierico aretino, poeta e letterato di una certa fama, incaricato dell’insegnamento nella scuola pubblica della città.
II piccolo Vasari incontra ad Arezzo il cardinale Silvio Passerini diretto a Firenze per assumere, in nome di Clemente VII, il governo di quella città. Secondo quanto riferirà Vasari stesso nell’Autobiografia (1568), il cardinale è colpito da questo fanciullo che recita a memoria i libri dell’Eneide e chiede al padre Antonio di condurglielo a Firenze. Qui Vasari, compagno di studi e di giochi di Alessandro e di Ippolito de’ Medici, viene introdotto nelle botteghe di Michelangelo ed Andrea del Sarto, dove stringe amicizia con Francesco Salviati.
La notizia del sacco di Roma, ad opera dei lanzichenecchi di Carlo V, provoca in Firenze la fine della “reggenza” del Passerini e la restaurazione del governo repubblicano. Anche Vasari rientra ad Arezzo. Qui, nell’epidemia di peste diffusa dal passaggio dell’esercito imperiale, il 24 agosto, muore tra gli altri il padre Antonio ed egli, a soli sedici anni, si ritrova a capo di una numerosa famiglia. E’ uno dei momenti cruciali della sua vita, dal quale, non a caso, prenderà le mosse, scrivendo più tardi “Le Ricordanze”.
Giorgio Vasari incontra Rosso Fiorentino, in fuga da Roma. Inizia la sua attività pittorica nella città di Arezzo.
Nell’imminenza dell’assedio di Firenze da parte delle truppe imperiali Giorgio Vasari si reca a Pisa dove lavora come apprendista orafo.
A seguito degli accordi intervenuti tra Papa Clemente VII e l’imperatore Carlo V, Vasari collabora agli apparati scenici per l’incoronazione di Carlo V a Bologna ed incontra Tiziano.
Vasari incontra il cardinale Ippolito dé Medici che lo conduce a Roma dove si ritrova ancora con il Salviati. Durante il soggiorno romano ha modo di ammirare stupito la grandezza degli Antichi e dei sommi Raffaello e Michelangelo.
Grazie alla protezione di Ottaviano de’ Medici Giorgio Vasari inizia a lavorare per il Duca Alessandro, nominato da Carlo V “Capo e proposto della città e governo di Firenze”; partecipa al cantiere della sagrestia nuova di Michelangelo ed esegue la tavola di Cristo portato al sepolcro.
Giorgio Vasari dipinge i ritratti di Alessandro de’ Medici e di Lorenzo il Magnifico su commissione di Ottaviano de’ Medici.