Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Giorgio Vasari
La casa, le carte, il teatro della memoria

La prima edizione de Le Vite, 1550

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Nel 1550 l’editore ducale Torrentino stampa a Firenze la prima edizione de Le Vite dei più eccellentissimi pittori e scultori… che Vasari, dopo alcune esitazioni, dedica a Cosimo I de’ Medici. Nel Proemio così Vasari giustifica la propria opera:

considerando e conoscendo […] che i nomi di moltissimi vecchi e moderni architetti, scultori e pittori insieme con infinite bellissime opere loro in diverse parti d’Italia si vanno dimenticando e consumando a poco a poco e di una maniera, per il vero, che ei non se ne può giudicare altro che una certa morte molto vicina, per difenderli il più che io posso da questa seconda morte e mantenergli più lungamente che sia possibile nelle memorie de’ vivi, avendo speso moltissimo tempo in cercar quelle, usato diligenza grandissima in ritrovare la patria, l’origine e le azioni degli artefici […] ho giudicato conveniente, anzi debito mio, farne quella memoria che per il mio debole ingegno e per il poco giudizio si potrà fare.

G. VASARI, Le Vite dei più eccellentissimi pittori e scultori…, Torrentino, Firenze 1550

La storia degli artisti e delle arti, eternata nelle Vite per difendere la loro memoria dalla “voracità del tempo” e tramandarla ai posteri, va di pari passo in Vasari con la costruzione e la rivisitazione della sua personale storia e memoria, individuale e familiare, realizzata nell’apparato decorativo della sua casa aretina.

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