In realtà, questo rapporto non fu così pacifico e scontato. Esso venne interrotto drammaticamente da una serie di lutti che colpirono la famiglia Medici, come la morte di Clemente VII nel 1533, quella del Cardinale Ippolito nel 1535 e, infine, l’assassinio di Alessandro duca di Firenze nel 1537. Anche nei primi anni del governo di Cosimo I, tra il 1537 e il 1554, Vasari incontrerà alcune difficoltà a ristabilire buone relazioni con i Medici.
La lettera dell’8 marzo 1550 con cui Vasari invia a Cosimo I la prima edizione delle Vite testimonia di questa difficoltà di rapporti. In essa, dopo aver ricordato la sua antica servitù nei confronti di Casa Medici, l’artista aretino si rammarica di non essere stato ancora chiamato al servizio del Duca e si spinge ad ipotizzare le possibili cause di questo fatto. Vi si coglie l’allusione ai suoi rapporti con ambienti (quello veneziano e romano) e figure (il cardinale Alessandro Farnese e il banchiere Bindo Altoviti) certamente non gradite al Duca, perché avverse alla restaurazione del potere mediceo in Firenze ed in contatto con il fuorusciti fiorentini che, con il sostegno della Francia, tramavano per il ritorno della Repubblica
Archivio di Stato di Firenze, Mediceo del Principato 396, c. 182. Giorgio Vasari in Roma a Cosimo de’ Medici in Pisa, 8 marzo 1550. Trascrizione tratta da Carteggio di Giorgio Vasari, Fondazione Memofonte.
Non è un caso che Vasari entri stabilmente al servizio di Cosimo I solo dopo la battaglia di Marciano della Chiana (1554), in cui le truppe imperiali e ducali sbaragliano quelle franco-senesi, appoggiate dai fuorusciti fiorentini. Da questo momento in poi, egli svolgerà numerosi ed importanti incarichi, tra cui gli interventi di adeguamento e di trasformazione di Palazzo Vecchio, tenendosi in costante contatto epistolare con il Duca che gli risponderà, per il tramite dei suoi Segretari, con la consueta formula del “rescritto”, cioè della decisione ducale “riscritta” direttamente sulla lettera ricevuta.
Museo Casa Vasari Arezzo, Archivio Vasari 13 (47), cc. 6r-7v. Giorgio Vasari in Firenze a Cosimo de’ Medici a Poggio a Caiano, 26 dicembre 1556.
Vasari solleciterà ed otterrà da Cosimo I anche numerosi benefici, tra cui l’uso della casa di Borgo S. Croce in Firenze, in cui intende allestire il suo studio di artista
Archivio di Stato di Firenze, Archivio Mediceo del Principato 659/A, c. 248. Giorgio Vasari in Firenze a Cosimo de’ Medici in Poggio a Caiano, s.d. ma del giugno-luglio 1560. Trascrizione tratta dal Carteggio di Giorgio Vasari, Fondazione Memofonte.
Archivio di Stato di Firenze, Archivio Mediceo del Principato 604, I, ins.9, c. 427. Giorgio Vasari in Firenze a Cosimo de’ Medici in Poggio a Caiano, 1 settembre 1560. Trascrizione tratta dal Carteggio di Giorgio Vasari, Fondazione Memofonte.
Vasari meriterà, infine, anche l’affettuosa premura del Duca, come testimonia questa lettera:
Museo Casa Vasari Arezzo, Archivio Vasari 8 (42), cc. 31r-32v. Cosimo de’ Medici in Livorno a Giorgio Vasari in Firenze, 1 marzo 1561.