Gerarchia:
Da: Borghini Vincenzo (Poppiano?)
A: Vasari Giorgio (s.l.)
Tipologia: lettera
Data: 1570-09
Note alla data: Scritta dopo la lettera conservata in 31, cc. 16r-19v, databile al 1570-08-29, a cui si rimanda nel testo, e prima della lettera contenuta in 14, cc. 77r-78v, datata 1570-10-03, dove presumibilmente vi è un riferimento a questo documento
Contenuto: Il Borghini, essendo stato informato che il "principe" [Francesco de' Medici] ha approvato la "prima inventione" [cfr. 31, cc. 16r-19v] ideata per il suo studiolo [in Palazzo Vecchio a Firenze], invia al Vasari il completamento dei soggetti iconografici per le pitture della volta della stanza. Avendo già stabilito di raffigurare nel riquadro centrale del soffitto la Natura e Prometeo simboleggiante l'Arte, suggerisce di rappresentare nei quattro scomparti, disposti a croce intorno al centro della volta, i quattro Elementi della Natura, secondo un ordine ben preciso, come indicato dal B. stesso nello "spartimento" [uno schema allegato alla lettera?] che si raccomanda non venga assolutamente modificato essendo tutte le parti della decorazione della stanza "concatenate" e strettamente connesse l'una all'altra. La Terra va raffigurata nel riquadro rivolto verso "la sala grande" [il Salone dei Cinquecento] come una donna con corona turrita, cornucopia, pietre preziose in grembo, animali d'intorno e con una talpa come emblema, da raffigurare nel cammeo ai piedi della stessa; l'Acqua, nel riquadro verso la chiesa di San Pier Scheraggio, come una donna seduta su un pesce o su un carro a forma di nicchio, con cornucopia piena di coralli, conchiglie e perle ed un delfino come emblema; l'Aria, dal lato della camera del [Medici], come una figura femminile seduta sull'arcobaleno, circondata da nuvole, lampi e venti, senza cornucopia perché sterile, come lo è anche il Fuoco, e un camaleonte come impresa; il Fuoco, nel lato verso la Dogana, come una donna seduta su alcune fiamme con un fulmine in una mano e, come emblema, una salamandra. Nei riquadri posti negli angoli raffigurerebbe le condizioni atmosferiche generate dall'unione di due diversi Elementi naturali, ciascuno rappresentato da due uomini, o giovani, o putti, che si abbracciano: i Freddi, tra la Terra e l'Acqua, come giovani nervosi e fieri, con cornucopie con ghiaccio e neve; gli Umidi, tra Acqua e Aria, come figure pigre, grasse, in un ambiente palustre; i Caldi, tra l'Aria e il Fuoco, come giovani vivaci e lieti, circondati da prodotti orientali; i Secchi, tra Fuoco e Terra, come due figure magre, pallide, ornate da rami secchi e spinosi. Nelle zone della volta presso le due testate della stanza, ripartite in tre scomparti, lascerebbe vuoto quello centrale per inserirvi degli epitaffi e, nei due laterali, raffigurerebbe le "complessioni" [cioè i caratteri propri dell'uomo] generati dalle suddette condizioni atmosferiche: la Malinconia, generata dai Secchi; la Flemma, dai Freddi; il Sangue, dagli Umidi; la Collera, dai Caldi. Se il V. ritiene che rappresentare questi concetti sia troppo complicato, potrà eseguirvi delle grottesche. Negli spazi semicircolari delimitati alle pareti dalla volta a botte inserirebbe invece che due tondi, come suggerito dal V. stesso, due ovali, ciascuno con due figure, rappresentanti, dal lato del [Salone dei Cinquecento], l'Inverno e l'Autunno, dal lato della camera del [Medici], la Primavera e l'Estate [non eseguiti; sostituiti dai ritratti di Eleonora di Toledo e Cosimo I]. Riguardo alle statue [in bronzo da inserire nelle nicchie delle pareti], di cui aveva già fornito l'iconografia [cfr. 14, cc. 16r-19v], resta da precisare il loro ordine in rapporto alle pitture della volta: nella facciata verso il [Salone dei Cinquecento], Pluto e Opi; in quella verso San Pier Scheraggio, Anfitrite e Venere; nella facciata verso la camera del [Medici], Giunone e Zefiro; in quella verso la Dogana, Febo e Vulcano. Negli spazi delimitati su ogni parete da due statue inserirebbe, quindi, dei dipinti raffiguranti le attività governate dai corrispondenti Elementi: sotto alla pittura della Terra [lato Salone dei Cinquecento], l'estrazione dei metalli dalle miniere; in corrispondenza dell'Acqua [lato San Pier Scheraggio], la pesca di perle e coralli; sotto alla pittura dell'Aria [lato camera del Medici], l'estrazione di diamanti dalle cave; in corrispondenza del Fuoco [lato Dogana], il lavoro nella fucina, con ambientazione notturna [gli spazi tra le nicchie nei due lati lunghi furono successivamente ripartiti in sei riquadri e arricchiti iconograficamente].
Note: mm. 283x206; bianca la c. 157.
Mano di uno scrivano; aggiunte autografe nel testo.
Lettera priva delle indicazioni del luogo, della data, della firma e dell'indirizzo; si tratta presumibilmente dell'allegato ad una missiva non identificata. A c. 157v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Inventione degli stanzini del principe".
Opere artistiche menzionate:
- Vasari, Giorgio e collaboratori, decorazione dello studiolo di Francesco I, Firenze, Palazzo Vecchio.
Mano di uno scrivano; aggiunte autografe nel testo.
Lettera priva delle indicazioni del luogo, della data, della firma e dell'indirizzo; si tratta presumibilmente dell'allegato ad una missiva non identificata. A c. 157v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Inventione degli stanzini del principe".
Opere artistiche menzionate:
- Vasari, Giorgio e collaboratori, decorazione dello studiolo di Francesco I, Firenze, Palazzo Vecchio.
Unità documentarie collegate:
Segnatura: AV, 31 (65), cc. 154r-157v
Persone/famiglie:
Bibliografia:
- Frey, Herman Walther - Frey, Karl - Vasari, Giorgio, Der literarische Nachlass Giorgio Vasaris. 2. Band / mit kritischem Apparate versehen von Karl Frey ; hrsg. un zum Ende geführt von Herman-Walther Frey, München: G. Müller, 1930, x, 937 p. ; 25 cm.
- Inventario e regesto dei manoscritti dell'archivio vasariano, Del Vita, Alessandro, Roma: R. Istituto d'archeologia e storia dell'arte, 1938, 209 p. ; 26 cm.
- Vasari, Giorgio, Lo zibaldone di Giorgio Vasari, Del Vita, Alessandro, Roma: R. Istituto d'archeologia e storia dell'arte, 1938, 358 p. ; 25 cm.
- Allegri, Ettore - Cecchi, Alessandro, Palazzo Vecchio e i Medici : Guida Storica, Firenze: S.P.E.S., 1980, xxxi, 418 p. : ill. ; 31 cm.
- Berti, Luciano, Il Principe dello studiolo. Francesco I dei Medici e la fine del Rinascimento fiorentino, Pistoia: Maschietto &ditore, 2002, pp. 589, 223 ill. b/n col., 17,5x24,5 cm, (Varianti; 2).